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MANZONI PIERO. Soncino (Cr), 1933 – Milano, 1963.
Nasce da una nobile famiglia a Soncino, ma cresce e si forma a Milano, dove i Manzoni  frequentano l’ambiente artistico, e Piero conosce artisti come Lucio Fontana, fondatore dello Spazialismo, Yves Klein e Vincenzo Agnetti, personalità importanti che influenzeranno il suo percorso artistico. Artista sostanzialmente non etichettabile, anticipatore e interprete di molte delle tendenze dell’arte concettuale,  irrompe con grande forza innovativa sulla scena artistica di quegli anni. Esordisce  nel 1956 alla IV Fiera Mercato nel Castello Sforzesco di Soncino, e nel  1957 partecipa alla mostra Arte Nucleare, presso la galleria San Fedele di Milano; di questo periodo i primi  Achromes, (inizialmente grandi superfici bianche di gesso o di caolino, che negli anni  vedranno svariate sperimentazioni, come gli Achromes fosforescenti),  le Sagome antropomorfe, e i quadri con Impronte di oggetti (per es. chiodi,tenaglie, forbici). Espone nel 1958 con Enrico Baj e l’amico Lucio Fontana; nel 1959 insieme ad Enrico Castellani fonda la rivista Azimuth, e apre a Milano la Galleria Azimut. Entra in contatto con il Gruppo Zero di Düsseldorf, e inizia a creare le Linee, linee, appunto, tracciate su strisce di carta e racchiuse in scatole cilindriche nere con etichette arancioni e dicitura che riporta lunghezza, mese e anno di creazione, nonché certificati d’autenticità. Il 21 luglio del 1960 presenta alla Galleria Azimut una delle performance più famose: la Consumazione dell’arte dinamica del pubblico. Divorare l’arte, dove firma con l’impronta del pollice alcune uova sode che vengono consumate sul posto dal pubblico. Nel 1961, alla Galleria La Tartaruga di Roma, Piero Manzoni firma per la prima volta degli esseri umani, trasformandoli in opere d’arte, le famose Sculture viventi (tra le 71 che firmerà fino al 1961 ci sono Umberto Eco e Mario Schifano); crea le Basi magiche, piedistalli sui quali chiunque può diventare un’opera d’arte. Nel parco della fabbrica danese di Herning realizza la Base del mondo, un parallelepipedo in ferro (90 x 100 cm) installato capovolto al suolo per eleggere il mondo ad opera d’arte. Produce 45 Corpi d’aria, comuni palloncini riempiti d’aria che poi saranno chiamati Fiato d’artista;  ma l’opera più conosciuta e provocatoria di Manzoni è la Merda d’Artista (1961), 90 scatolette, del diametro di cm 5 x 6,5, ognuna con un’ etichetta in quattro lingue, che riporta la sua firma e il contenuto, Merda, appunto, e il cui prezzo è fissato dall’artista al valore dell’oro all’epoca, 700 lire al grammo. Continua intanto a lavorare sugli Achromes, e nel 1962 espone con il gruppo Zero allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Muore per infarto nel suo studio di Milano, a soli 29 anni, il 6 febbraio1963. Molte sue opere sono in importanti collezioni private e nei musei di tutto il mondo: il Mumok di Vienna, l’Herning Kunstmuseum in Danimarca, il Centre Pompidou di Parigi, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte, il GAM di Torino, la Casa museo Boschi-Di Stefano di Milano, La Tate Gallery di Londra, il MOMA di New York, ecc.