Giambologna Jean de Boulogne

Hendrick Goltzius, Ritratto di Giambologna

GIAMBOLOGNA 

Douai 1529 – Firenze 1608. Vero nome: Jean de Boulogne. Scultore di origine fiamminga, dopo due anni trascorsi a Roma a studiare gli antichi e le opere di Michelangelo, si trasferisce a Firenze, dove rimane come scultore al servizio dei Medici fino al 1608, anno della morte. Giambologna diventa il più importante scultore manierista, apprezzato e richiesto da committenti prestigiosi in tutta Europa. Lavora con grande talento materiali diversi: bronzo, argento, oro e marmo. In particolare le sue sculture in bronzo, molto spesso di dimensioni ridotte, sono usate dai Medici come doni diplomatici a principi e regnanti di tutta Europa; ritenendolo essenziale per la loro politica di immagine, gli concedono raramente di lavorare per altri, tanto da attrezzare a loro spese uno studio con annessa fonderia accanto all’abitazione. Una delle poche eccezioni è a favore del cardinale legato Carlo Borromeo, per il quale Giambologna realizza la statua in bronzo di Nettuno per l’omonima fontana a Bologna. Sempre da Bologna riceve l’incarico per una statua di Mercurio in bronzo da collocare nel cortile dell’Archiginnasio. La statua non fu mai realizzata, ma il suo modellino costituisce il primo di una lunga serie di bronzi e bronzetti dello stesso soggetto. I bronzetti, che variano da 15 a 60 centimetri, sono ricoperti da una lacca rosso-dorata, traslucida, e caratterizzati, come tutte le sue opere, dalla “Figura Serpentinata”, incroci e torsioni di braccia che tirano il corpo verso il cielo, da armonia, senso dell’equilibrio e cura estrema dei particolari. Bacco, Mercurio, Venere dormiente con satiro, Ercole nelle sue varie rappresentazioni, figure di animali, sono alcuni dei filoni di maggiore successo, replicati più volte per il collezionismo privato dal Giambologna e dalla sua bottega, fornitissima di specialisti, di orafi, di scultori come Antonio Susini, Pietro Tacca, Pietro Francavilla. Oltre ai soggetti mitologici, si cimenta anche in opere a soggetto religioso che hanno all’epoca un notevole successo, anch’esse riprodotte in diverse copie e dimensioni. Molti suoi lavori in bronzo si possono ammirare al Museo del Bargello a Firenze.

Ratto delle Sabine, 1575-1580, Loggia dei Lanzi, Firenze

Ratto delle Sabine, dettagli

Ercole e il centauro Nesso, 1598, Loggia dei Lanzi, Firenze

Ercole e il centauro Nesso, particolare