Fausto Pirandello

Il remo e la pala, Roma, Galleria d’Arte Moderna

Fausto Pirandello (Roma 1899 – 1975). Pittore italiano, figlio dello scritore Luig Pirandello. Frequenta a Roma la Scuola d’Arte di Felice Carena, dove conosce i pittori Emanuele Cavalli, Onofrio Martinelli e Giuseppe Capogrossi. Si presenta al pubblico nella III edizione della Biennale Romana, con l’opera Bagnanti, un tema che, insieme a quello della natura morta, lo accompagnerà per tutta la vita. Nel 1926 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, ma ben presto si trasferisce a Parigi, dove stringe contatti con il gruppo degli italiani (Severini, De Chirico, Savinio, De Pisis), e conosce direttamente le opere di Cézanne e dei Cubisti. Rientrato a Roma, nel ’31 vi tiene la sua prima personale italiana presso la Galleria di Roma; è vicino al gruppo della Galleria La Cometa, che raccoglie gli artisti più avanzati dell’ambiente artistico romano, pur  mantenendo relazioni con l’egemone cultura ufficiale. Dal ‘32 ritorna alla Biennale veneziana (Figura terzina e Giornata di scirocco, 1931); il Pirandello di questi anni è ormai tra le voci più ascoltate nel panorama della giovane pittura italiana; condivide con i pittori della Scuola Romana una tavolozza tonale, giocata su caldi toni terrosi (I tetti di Roma, 1944), ma continua instancabilmente una propria autonoma ricerca, creando bellissime opere di intensa drammaticità, con la sua pittura mai rassicurante, scabra e intellettuale. Nel dopoguerra è presente a quasi tutte le Biennali e le Quadriennali, in una intensa attività espositiva. In questi anni di dibattito tra astrazione e figurazione Pirandello ricerca un difficile equilibrio, e apre un’ultima stagione di grande valore,   (particolarmente incentrata sui pastelli), ottenendo numerosi riconoscimenti a mostre nazionali e internazionali. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private e in importanti gallerie e musei nazionali  e internazionali. (mb49)

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