Ubaldo Oppi

Ubaldo Oppi (Bologna, 1889 – Vicenza, 1942).  Personalità dalla cultura eclettica e sfaccettata, Oppi è tra i protagonisti della scena figurativa italiana della prima metà del XX secolo. Si forma tra Vienna (dove conosce Klimt) e Parigi, dove studia al Louvre la pittura italiana del 400, ed  entra in contatto con le avanguardie europee, lavorando con Modigliani e Severini. I suoi dipinti di questo periodo, di grande compostezza formale (Donna con manicotto,1911-12, coll. Priv., e  Due donne,1912-13, coll. priv.), sono esposti nel 1913 alla mostra dei dissidenti di Ca’ Pesaro a Venezia, mentre a Roma  alla II Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione (1914) presenta alcuni quadri di figura, risultato di una ricerca nuova, basata su una ristrettissima gamma cromatica e atmosfere melanconiche. Dopo la guerra, si stabilisce a Milano, dove nel 1922 conosce Margherita Sarfatti e fonda il gruppo dei Sette pittori del Novecento (con Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Piero Marussig e Mario Sironi), gruppo dal quale si dissocia poco dopo. Espone alla XIV Biennale di Venezia (1924) in una sala personale alcuni paesaggi e grandi scene di figura, fra cui Le amiche(1924, coll. priv.), riconosciuta come uno dei quadri più rappresentativi del ritorno al classico del pittore. Nelle opere di questo periodo (come  I tre chirurghi, 1926, GNAM Roma, una delle immagini simbolo dell’arte nel primo Novecento europeo) Oppi si palesa come il più importante esponente del Realismo Magico, uno stile di grande suggestione che raffigura situazioni quotidiane immerse in una atmosfera magica, dove i personaggi sono ritratti in un’aura di classicità assorta dall’effetto a volte inquietante. Nei primi anni trenta una crisi mistica avvicina Oppi alla pittura religiosa; ritiratosi a Vicenza, affresca con storie francescane la cappella di S. Francesco nella Basilica di S. Antonio di Padova, e successivamente (1934-35) la chiesa di Santa Maria a Bolzano Vicentino. Negli ultimi anni dipingerà sempre meno. Riscoperto dalla critica, Oppi è oggi molto richiesto dai collezionisti e ha ottime quotazioni nelle non frequenti comparse nelle grandi case d’asta internazionali. Sue opere sono conservate in molti musei (GNAM di Roma, Civici Musei di Padova,  Museo Civico d’Arte di Modena, Galleria d’Arte Moderna Ricci-Oddi Piacenza) e in prestigiose collezioni private. (mb49)

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