I pittori paesaggisti del grand tour, Caspar Van Wittel

Caspar Van Wittel

Darsena delle Galere e Castel Nuovo a Napoli (Londra, Royal Museums Greenwich)

Caspar Van Wittel, naturalizzato italiano come Gaspare Vanvitelli (Amersfoort, Olanda, 1653 – Roma, 1736). Pittore olandese, noto anche come “Gaspare degli Occhiali”, per le lenti che usava lavorando alle sue minuziose vedute. É considerato il precursore del Vedutismo settecentesco, che avrà poi nel Canaletto il suo più noto rappresentante. Nel 1675 è a Roma, membro della Schildersbent, il gruppo dei pittori olandesi presenti in città; tra il 1675 e il ’76 collabora con il connazionale Cornelis Meyer, ingegnere idraulico, per effettuare rilievi grafici del corso del Tevere, in cui si può rilevare il forte geometrismo prospettico che sarà tipico dei suoi dipinti. Protagonista quasi assoluta delle sue opere è Roma, colta nei suoi aspetti più moderni e attuali secondo punti di vista e tagli prospettici del tutto inediti, come il formato orizzontale che gli permette di ottenere prospettive e viste panoramiche. Compie anche molti viaggi di lavoro in tutta Italia (Lombardia, Venezia, Bologna, Urbino) e in particolare dal 1699 al 1702 è a Napoli, chiamato dal Viceré spagnolo Luigi Francesco de la Cerda per lavorare nel cantiere del Pazzo Reale. Qui nasce il figlio Luigi, il grandissimo architetto che realizzerà la Reggia di Caserta. Le sue opere sono diffuse nei maggiori musei e nelle collezioni private in tutto il mondo. In Italia numerosi dipinti si possono trovare nelle raccolte patrizie romane, soprattutto nella Galleria Colonna (una delle più grandi collezioni esistenti al mondo), nella Galleria Doria-Pamphili (S.Maria della Salute a Venezia), nell’Accademia di San Luca (Il Tevere a Ripagrande).

Come riconoscere un dipinto di
Caspar Van Wittel?

Grandissimo disegnatore d’après nature dal tratto saldo, preciso e privo di ripensamenti, utilizza gli schizzi e la camera ottica (ben conosciuta dai pittori nordici) per dipingere le sue vedute di grande esattezza topografica, dove la formazione olandese si legge nel gusto per il dettaglio, nell’impostazione descrittiva e tersa, nell’attenzione alle architetture e agli spazi urbani, che poi anima con venditori, barcaioli, pescatori, a suggerire una scena reale e viva.

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Gabriele Gogna

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