Francesco Righetti

Francesco Righetti

Laocoonte. (Rijksmuseum di Amsterdam)

Francesco Righetti (Roma, 1749 – 1819). Scultore, bronzista, orafo (sculpteur et fondeur en bronze, come lui stesso si definisce), uno tra i più famosi e ricercati bronzisti della Roma tardo settecentesca. Si forma nella bottega di Luigi Valadier, per poi aprire un proprio studio con annessa fonderia, dove con grande perizia realizza principalmente bronzetti tratti dalla statuaria antica, ricercatissimi a Roma, soprattutto dai viaggiatori del Grand Tour. Righetti affianca a questa produzione la realizzazione di sculture di misura maggiore, di sontuosi desert e altri preziosi manufatti in bronzo e argento. Nel 1781 l’importante committenza del banchiere olandese Henry Hope (una serie di dodici grandi sculture rappresentanti opere classiche) impone il suo nome sul mercato romano e internazionale; le sue opere, contrassegnate dal marchio «F. RIGHETTI. F. ROMÆ», e dalla data (a differenziare tra loro prototipi creati in momenti diversi), vengono minuziosamente descritte (“ridotti alla misura di un palmo oncie sette [di] passetto romano”), in eleganti cataloghi redatti in più lingue per promuoverne la vendita a livello europeo. Fra i suoi committenti, Papa Pio VI e papa Pio VII, che acquista due candelieri in bronzo dorato e un intero “finimento di accompagno” per la Basilica veneziana di San Giorgio. Dai primi anni dell’800 gli si affianca il figlio Luigi (Roma, 1780 – 1852), che dal 1805 lo assiste nella Direzione della Fonderia Vaticana. Nel 1808 Antonio Canova affida loro la fusione in bronzo della grande statua di Napoleone destinata a Milano, su commissione di  Eugenio di Beauharnais. L’impresa, che si rivela di grande complessità, ottiene un successo strepitoso e la statua, collocata infine dal 1859 nel cortile di Brera, viene più volte riprodotta in formato ridotto (Museo del Louvre, Parigi; Museo di Capodimonte, Napoli; Wallace Collection, Londra). Sempre il Canova nel 1812 commissiona loro la fusione del monumento equestre dell’imperatore Napoleone, che, a causa degli eventi storici, diventerà la statua di Carlo III (collocata in piazza Plebiscito a Napoli) e sarà conclusa da Luigi, a causa della morte del padre, nella fonderia di San Giorgio a Cremano appositamente costruita. Intenso il legame con la Corte Napoletana, per la quale Righetti realizza, tra l’altro, la riduzione del Castore e Polluce, del Laocoonte e del Bacco e Arianna per la Reggia di Caserta. Le sue opere sono conservate in importanti musei e in collezioni private di grande prestigio (Londra, Victoria and Albert Museum; Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte; Besançon, Musée des Beaux-arts et d’archéologie).

Centauro (Londra, Victoria and Albert Museum)

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