lampadario in bronzo, henry dosson

Henry Dasson (1852-1896)

Lampadario in bronzo dorato Luigi XV

Paris su modello Pierre Gouthiere

Henry Dasson. Parigi, 1825 – 1896. Bronzista ed ebanista francese. E’ uno dei massimi rappresentanti di un genere che caratterizza la produzione di mobili pregiati dell’ultimo quarto del XIX° secolo: la riproduzione di mobili costruiti per il Re e di altri capolavori del XVIII° secolo francese. Nel 1871 rileva l’atelier di Charles Winckelsen, famoso bronzista ed ebanista parigino, e vi installa la propria attività. Fervente ammiratore dell’eccellenza dei laboratori dell’Ancien Régime, si ispira agli antichi capolavori, in particolare allo stile Luigi XVI (pur attingendo anche allo stile Luigi XV° e Luigi XIV°) per i suoi mobili lussuosi, ornati di bronzo, intarsi e lacche, che conquistano collezionisti internazionali di altissimo livello, come Re Giorgio V d’Inghilterra e la famiglia Rothschild. Partendo dal modello originale, Dasson segue la propria ispirazione, dando un’impronta inconfondibile alle sue opere, di cui spesso realizza più pezzi. Per esempio all’Esposizione Universale del 1878 presenta la copia del comò del re, di Reisnier, cambiandone però gli intarsi, passando dai motivi floreali a quelli geometrici. Bronzista di formazione, è un eccellente cesellatore, di grande inventiva e di tecnica eccezionale, così che le sue matrici permettono sempre una resa perfetta in fonderia. Molti ornamenti in bronzo sono di sua esclusiva creazione, come certi fregi ornati di lapislazzuli o di perle, le cariatidi sugli angoli dei mobili, i piedi inguainati, e insieme alla straordinaria ricchezza delle guarnizioni costituiscono un elemento di riconoscimento della produzione di Dasson. Perfezionista, pone molta attenzione ai dettagli: attentissimo all’uso della doratura (dove alterna quella al mercurio opaco alla brunitura), a volte utilizza il bronzo per incorniciare alcuni elementi interni del manufatto, mettendo la stessa cura sia nelle rifiniture esterne che in quelle interne. Le serrature sono fatte a mano, e spesso sono ornate da un trifoglio. Diversamente dalla maggior parte dei bronzisti, imprime la sua firma su tutte le sue opere, sul legno o sul bronzo, aggiungendo spesso anche la data. Dal 1883 cambia la ragione sociale, e la firma diventa H.D et Cie. Presente a molte esposizioni universali, conquista spesso prestigiosi premi. Chiude la sua carriera nel 1894 con una vendita all’asta delle opere presenti nel suo atelier.