Dipinto olio su tela, Madonna con bambino, di Orsola Caccia, Moncalvo

Olio su tela, Madonna con bambino, dipinto da Orsola Caccia, figlia di Guglielmo detto il Moncalvo.

In ottimo stato il dipinto si presenta in prima tela , con telaio originale e bellissima cornice originale del quadro
incredibilmente mai toccata, con oro a guazzo in perfetto stato.
Un gioiello…

Questa opera fu arredo del Castello di Settime in prossimità di Asti.
Abbiamo acquistato direttamente dagli eredi che ci hanno garantito la provenienza.

Misure: 27 x 34 cm  + cornice 41 x 47 cm
(08239013)

Orsola Maddalena Caccia (Moncalvo, 1596 – 1676). Pittrice di grande talento, figlia di Guglielmo detto il Moncalvo, pittore monferrino noto come il “Raffaello del Monferrato”, titolare a Moncalvo di una fiorente bottega. Entrata in convento insieme alle sorelle, dapprima a Bianzé e poi a Moncalvo nel convento fondato a proprie spese dal padre stesso, si dedica per tutta la vita alla pittura, a cui viene introdotta ancora giovanissima nel laboratorio paterno. L’influenza di Guglielmo è evidente soprattutto nelle opere della giovinezza, quando lo stile di Orsola, formato su modelli rinascimentali aggiornati ai dettami della Controriforma, resta fedele all’insegnamento paterno; ma poi, soprattutto a partire dalla morte del padre nel 1625, la pittrice elabora un proprio stile personale, dimostrando straordinarie capacità pittoriche, che riscuotono un grande successo, testimoniato dall’ampia diffusione delle sue opere nelle chiese, nei santuari e nelle dimore nobiliari attorno al monastero; molte le commissioni illustri, fra le quali quelle di casa Savoia. Intorno agli anni 40 la pittrice raggiunge la sua maturità stilistica, allontanandosi dallo stile tipico del periodo per aprirsi all’influenza dei manieristi lombardi. Molte, e probabilmente ancora non tutte note, le opere giunte a noi; la monaca pittrice, oltre ai soggetti sacri (particolarmente suggestive le sue Madonne col Bambino) dipinge anche bellissime nature morte con fiori e uccelli, il cui stile fa ipotizzare una conoscenza delle opere di Jan Brueghel; le sue nature morte però non hanno carattere puramente decorativo ma sono metafore sacre, dove i fiori sono simboli legati alla devozione religiosa: gigli per la purezza, ibisco simbolo di transitorietà, fiori di melograno ad indicare amore ardente e fertilità,  peonie e garofani simboli mariani. A lungo dimenticata e riscoperta dalla critica negli anni 60 del 900, le sue opere sono ricercate dai collezionisti, e sono conservate, oltre che in chiese ed edifici del territorio, in importanti collezioni e Musei: il Metropolitan Museum di New York possiede la più grande collezione al mondo delle sue opere fuori dal  territorio italiano.

Gabriele Gogna

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