Libero Andreotti – scultura in bronzo ” Il Perdono” 1919 . Museale

Libero Andreotti 
Scultura raffigurante “il Perdono” anno 1919 .
Misure: altezza 115 cm .

Alcuni cenni storici siu questo autore:
Libero Andreotti (Pescia, 1875 – Firenze, 1933). Scultore, artista nodale per la comprensione e la definizione della scultura italiana primo novecentesca. Giunge alla scultura solo intorno ai trent’anni, esponendo per la prima volta a Venezia nel 1905; l’anno seguente a Milano il suo stile quasi pittorico, dagli accenti impressionistici, suscita il vivo interesse del famoso mercante d’arte Vittore Grubicy. In seguito si trasferisce a Parigi, dove partecipa con successo al Salon d’Automne, conosce l’opera di Rodin e studia con Émile-Antoine Bourdelle. Rientrato in Italia, stringe una fondamentale amicizia con Ugo Ojetti, che vede nello scultore, ora interessato a recuperare in chiave moderna la purezza formale e narrativa dei modelli toscani, dal Medioevo giottesco fino al primo Rinascimento quattrocentesco, il continuatore dell’antica tradizione scultorea italiana; ne diventa un appassionato collezionista, e lo introduce nei maggiori centri artistici del Nord Italia, presentandolo anche a Gio Ponti, con cui Andreotti collabora felicemente dal 1924 al 1930 per la Richard-Ginori di Doccia. L’artista riscuote sempre maggior successo, espone le sue opere, marmi e bronzi, alle migliori rassegne del tempo e ottiene importanti commesse pubbliche  (Alla Madre Italiana, Santa Croce, Firenze 1924, il Cristo risorto, Arco della Vittoria, Bolzano, 1928). Subisce con altri artisti come Griselli, Trentacoste, Romanelli, l’oblio nel dopoguerra, ma dagli anni 70-80 lo si sta sempre più riscoprendo e rivalutando: ad esempio l’incantevole cista della serie La conversazione classica, frutto della collaborazione con Gio Ponti, è stata aggiudicata dopo una combattuta e appassionante asta. Una importante raccolta dei suoi gessi si trova nella Gipsoteca a lui intitolata a Pescia, e molte sue sculture sono presenti in prestigiose collezioni e in celebri Gallerie: la grande scultura il Perdono (gruppo tragico), del 1919, è una recente acquisizione del MART di Rovereto ed è la stessa che vedete in questo articolo , la Venditrice di Limoni, 1917, esposta alla Secessione di Vienna del 1935 e il Ritratto di Paola Ojetti, 1932, andato in mostra a Venezia, Vienna e Budapest sono oggi  alla GAM di Palazzo Pitti, Firenze.

Gabriele Gogna

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