Stepan Erzia, scultore – Stepan Dmitrievič Hefëdo

Stepan Erzia, pseudonimo di Stepan Dmitrievič Hefëdo (Baevo, Mordovia, 1878 – Mosca, 1956). Scultore russo di grande forza e intensità, molto noto nella prima metà dl 900. Dopo un approccio alla  pittura di icone, nel 1902–1906 studia alla Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. Nel 1907 arriva in Italia, ospite del fotografo Daniele Tinelli, e nel 1909 espone  alla Biennale di Venezia L’ultima notte del condannato a morte (oggi perduta), opera di grande vigore espressivo, con cui  si impone all’attenzione della critica italiana ed europea; vive qualche anno in Francia, dove espone a Nizza e a Parigi, ed è molto colpito da Rodin. Lavora con la creta, ma realizza anche opere in cemento e bronzo, usando la tecnica a stucco e colata. Rientrato in Italia, a Fezzano, vicino alla Spezia, realizza per la chiesa del paese la statua in cemento e acciaio di San Giovanni Battista (recentemente scoperta e restaurata); a Carrara scopre il meraviglioso marmo delle cave, e ne studia l’arte del taglio e della scultura, affascinato dagli antichi maestri italiani, soprattutto Michelangelo. Nel 1914, in seguito all’offerta di allestire un museo in Russia, torna a Mosca, lasciando in Europa quasi tutti i suoi lavori. Vi tornerà solo nel 1926, per esporre  al Salone degli Artisti indipendenti di Parigi; da lì parte per l’Argentina, dove vivrà due intensi e fortunati decenni. Scopre un legno subtropicale, il quebracho, particolarmente duro, con venature suggestive ed una larga gamma di sfumature di colore e disegni, che fin da subito lo porta ad elaborare un nuovo metodo di scultura. Realizza alcuni capolavori, i cosiddetti ritratti nazionali,  che riscuotono grande successo (La Francesina,1938, la Cilena, 1943, il Turco, 1940, l’Austriaca, 1931), ma anche opere drammatiche e intense (Aleksandr Nevskij, 1931, Socrate, 1940, Michelangelo,1940, Lev Tolstoy,1930, Beethoven, 1929, Mosè’, 1932). Le sue opere sono spesso presenti in importanti mostre, dove attirano l’interesse dei collezionisti. Rientrato in Russia nel 1950, grazie ad una mostra personale a Mosca riesce a farsi conoscere anche nel suo paese, che nel 1958 inaugura a Saransk (Mordovia) il National Museum of Art of Stepan Erzia. Per lungo tempo è stato dimenticato e molte delle sue opere sono andate perdute; ma in questi ultimi anni è tornato ad attirare l’interesse dei collezionisti e degli studiosi, che ne hanno rintracciato alcune  sculture…

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